Penso che dipenda da cosa si intenda per educazione. Nel senso:
ne L'utlità dell'inutile, una delle cose che denuncia Nuccio Ordine è come l'istruzione scolastica stia vertendo sempre di più (da anni) al fornire quelle conoscenze "utili" allo studente per immettersi più facilmente nel mondo del lavoro, lasciando sempre più da parte il resto. Se l'educazione fosse quindi intesa come "sapere usare X strumenti" senza però un pensiero critico dietro a ciò che si usa, allora non immagino un futuro tanto diverso dal presente.
Al contrario, se si parla di consapevolezza degli strumenti, se lo Stato fosse il primo a fare usare software libero nelle scuole piuttosto che Zoom o Teams, se si prendesse il tempo per spiegare queste differenze e incentivasse l'utilizzo di tecnologie etiche (magari con qualche bando negli ITIS per sviluppare FOSS, non so), allora credo sarebbe un mondo migliore. Perché i ragazzi e ragazze avrebbero delle fondamenta per compiere perlomeno una scelta informata su quali tecnologie vogliono utilizzare, e questo apre la strada a infinite possibili previsioni (positive). Ci potrebbe essere più attivismo, certe grosse compagnie potrebbero venire viste davvero male, la sorveglianza di massa potrebbe perdere terreno, più tecnologia per fare del bene e via dicendo.
Ci sono comunque così tante variabili in gioco che più di un "potrebbe" non mi azzardo a scrivere : D